TOSCANA - CLASSIFICA MIGLIORI UNIVERSITA’ MONDO: CI SONO ANCHE ATENEI TOSCANI

La nuova classifica internazionale del Center for World University Rankings premia 66 atenei italiani: tra questi, anche Firenze e Pisa brillano nel panorama globale. Le due Università toscane si confermano punti di riferimento dell’istruzione superiore italiana, conquistando un posto nella top 10 nazionale e figurando tra le eccellenze accademiche mondiali. Il Center for World University Rankings (Cwu) ha analizzato oltre 74 milioni di dati per stilare la graduatoria delle migliori 2.000 università del mondo. A livello globale, sono state valutate ben 21.462 istituzioni, ma solo le più meritevoli — appartenenti a 94 paesi — sono state incluse nel ranking finale. L’Italia si distingue con 66 atenei selezionati, uno in meno rispetto al 2024, evidenziando un sistema universitario competitivo e di qualità. Il ranking si basa su quattro parametri: qualità della formazione (25%), sbocchi occupazionali dei laureati (25%), eccellenza del corpo docente (10%) e produttività nella ricerca (40%). Tra gli atenei italiani, nella classifica mondiale, domina La Sapienza di Roma, che si posiziona al 125° posto a livello mondiale. Seguono l’Università di Padova (178ª) e l’Università di Milano (191ª), completando il podio nazionale. Firenze conquista il 274esimo posto nel mondo e settimo nella top ten italiana. Pisa occupa la 288esima posizione e nona nella top ten italiana , entrambe saldamente nella fascia alta della classifica globale. Siena invece è 547esima a livello mondiale e 24 esima a livello nazionale. L’ateneo senese spicca soprattutto per la qualità del lavoro dei suoi impiegati. La Scuola Superiore Sant’Anna di Pisa si colloca alla posizione numero 1184 nella classifica stilata dal centro di ricerca statunitense e 51esima a livello nazionale. L’Italia è ben rappresentata per numero di atenei in classifica ma il declino nella qualità della ricerca e il limitato supporto pubblico stanno penalizzando pesantemente le università. Mentre altri paesi investono in modo aggressivo in istruzione e innovazione, l’Italia rischia di restare ai margini.