La situazione è nuovamente critica nelle campagne maremmane dove l’ennesimo evento meteo “imprevedibile” in questo periodo dell’anno ha affogato centinaia di ettari di terreni appena arati e pronti per ospitare le colture invernali e costretto i viticoltori ad interrompere la vendemmia esponendo le uve al rischio concreto di muffe e marciumi. Danni e disagi si registrano alla viabilità poderale, a macchinari ed attrezzature finite sotto trenta centimetri di acqua e fango e per l’interruzione dell’energia elettrica. Sono decine le aziende agricole finite nell’occhio della nuova violenta perturbazione quando la ricognizione è in corso. A fornire una prima mappatura è Coldiretti Grosseto da subito impegnata nel sostenere le imprese in difficoltà. “Stiamo subendo gli effetti del passaggio da un clima mediterraneo ad un clima tropicale senza però essere pronti per fronteggiarlo. – analizza Simone Castelli, Presidente Coldiretti Grosseto – In un mese è caduta un quarto dell’acqua di un anno intero. Se questa è la tendenza di fronte a noi abbiamo una sfida enorme da affrontare come comunità e come settore”. Per capire la portata di questa nuova ondata di maltempo basta leggere i dati pluviometrici: 64 mm registrati dalla stazione di Citivella Paganico ed i 63 mm nella zona di Orbetello scesi in 12 ore ed i 94 mm di Scansano in meno di un giorno. Tre delle aree principalmente dagli ultimi eventi estremi. Ma a sorprendere è la quantità di precipitazioni cadute in un mese in una provincia non particolarmente piovosa come quella di Grosseto (600-700 mm all’anno) con punte oltre i 160 ad Orbetello, Arcidosso e Scansano, oltre 140 mm a Sorano, Magliano, Alberese. L’incredibile quantità di acqua che si è abbattuta sui campi ha scavato enormi solchi di fango e distrutto il lavoro degli agricoltori rendendo complicate, se non impossibile, la prossima semina. Decine e decine di ettari che potrebbero rimanere senza colture quest’inverno facendo venire a mancare la primaria fonte di sostegno per le aziende. L’altro settore in allarme è quello della viticoltura quando la vendemmia è in pieno svolgimento. Il pericolo principale è rappresentato proprio dalla notevole quantità di acqua assorbita dai terreni e dalle vite nelle ultime settimane: il rischio principale è rappresentato dall’esplosione di infezioni dovute all’esplosione degli acini troppo carichi di acqua. “Dovremo sfruttare ogni momento di tregua del maltempo per portare in cantina le uve ed evitare che si danneggino. – conclude il presidente di Coldiretti Grosseto, Castelli”. Considerazione a parte per l’olivo. La resa di questa stagione dipenderà proprio dalla quantità di pioggia le olive assorbiranno.
GROSSETO - IN UN MESE UN QUARTO delle PIOGGE di un anno IN MAREMMA
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