Non si può tirare un sospiro di sollievo definitivo ma la notizia della firma dell’accordo che prevede 12 mesi di cassa integrazione straordinaria per i 401 lavoratori della Liberty Magona fa sperare nella volontà di far uscire l’azienda dalla crisi cercando di salvare lo stabilimento piombinese. L’accordo preso tra il gruppo anglo indiano Liberty e il ministero del lavoro prevede la rotazione dei lavoratori in base alle esigenze produttive. A breve ci sarà un ulteriore con le istituzioni. All’orizzonte potrebbero esserci soggetti interessati all’impianto ma la situazione resta molto delicata. E mentre i sindacati attendono la convocazione del ministero alle imprese la produzione cala dell’80%. Sempre sul rilancio delle acciaierie piombinesi a distanza di una settimana torna a riunirsi il tavolo operativo tra il ministero delle imprese e JSW e Metinvest Adria. Un appuntamento in agenda per domani. Resta prioritario garantire i livelli occupazionali anche se dalle carte si evince l’intenzione della multinazionale ad assumere 1100 entro il 2029 anno in cui è previsto l’avvio della nuova produzione d’acciaio con un forno elettrico capace di produrne 2,7 milioni di tonnellate ogni anno. Numeri che se confermati risolleverebbero Piombino dalla crisi industriale.
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