Mai come in questo momento il settore della moda maschile italiana è alla ricerca di un rilancio, soprattutto per provare ad archiviare i dati negativi del 2024 (-3,6% il fatturato, sceso a 11,4 miliardi) e ad arginare le brutte (prime) notizie del 2025 (export in calo del -6,9% nei primi due mesi). Così, alla ricerca di un rilancio, sono arrivati a Firenze 740 marchi, di cui quasi la metà esteri (il 45%), per partecipare all’edizione 108 di Pitti Uomo fino al 20 giugno alla Fortezza da Basso con le collezioni primavera/estate 2026. Non a caso l’organizzazione ha scelto la bicicletta come tema guida del salone: simbolo di forza, resistenza ed equilibrio. Insomma c’è da pedalare ma la strada non è solo in salita: “Sappiamo che la situazione geopolitica non è delle migliori, ma se guardiamo i numeri con grande attenzione e con grande pacatezza, vediamo che siamo ancora sopra il 2019 ha dichiarato Antonio De Matteis, presidente di Pitti Immagine.
Intanto Pitti Uomo cresce di importanza : quest’anno è stata riconosciuta “marchio storico di interesse nazionale” dal ministero per le Imprese e il made in Italy e l’ufficio brevetti .In aiuto dei saloni della moda Pitti Immagine il Ministero degli affari Esteri e della Cooperazine Internazionale e Agenzia Oce e dal 2020 Unicredit mai partner che ha stanziato 1 miliardo.
FIRENZE - PITTI UOMO ENTRA NEL VIVO E PUNTA AL RILANCIO DELLA MODA
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