PRATO – IN 3.000 IN PIAZZA PER CHIEDERE FINE DEL GENOCIDIO A GAZA

Samuela Pagliara
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Multiculturale, intergenerazionale e pacifica. Prato si è unita alle centinaia di città italiane scese in piazza, oggi come nei giorni scorsi, per chiedere la fine dello sterminio del popolo palestinese, corridoi umanitari, sostegno e tutele per gli oltre 400 attivisti arrestati dall’esercito israeliano in acque internazionali e la fine dei rapporti economici con lo stato di Israele. Tremila le persone che hanno deciso di prendere voce, ognuno con i propri mezzi, per manifestare il proprio dissenso e per fare pressione sul governo Meloni e sui ministri, accusati dai partecipanti di essere “complici” del genocidio con politiche “insufficienti ed inadeguate” a fermare il massacro. Il presidio di questa mattina, organizzato dal sindacato Cgil.
In migliaia nella città più multietnica d’Italia, uniti in maniera trasversale dagli stessi slogan: Palestina libera, resistenza, pace. Sui cartelloni le foto dei bambini mutilati e uccisi, corpi ridotti all’osso dalla fame, decine di barchette di carta.
Studenti di tutti gli istituti della città accanto agli insegnanti, nonni con passeggini, qualche bandiera del celebre anime “One Piece”, diventata il simbolo in tutto il mondo delle rivolte della Generazione Z contro governi ritenuti “corrotti e repressivi”. “Non resteremo in silenzio- gridano i ragazzi- i nostri figli non leggeranno che siamo stati immobili davanti a tutto questo”. La terza manifestazione in pochi giorni si e chiusa senza nessuno scontro, nessun intralcio. Un fiume in piena, a restare in piazza fino all’ultimo i più giovani, un concentrato di umanità e speranza per un futuro diverso.

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