Da quattro mesi senza stipendio e da tre in presidio permanente – giorno e notte – davanti alla fabbrica. Continua senza arretrare di un passo la vertenza dei diciotto operai della stireria L’Alba per il mantenimento del posto di lavoro.
Nel pomeriggio di oggi, sabato 13 dicembre, gli operai sono scesi in piazza sotto le bandiere di Sudd Cobas che chiede per loro una soluzione. Una manifestazione e un’assemblea aperta alla cittadinanza per raccontare questa vertenza che è una delle tante promosse dal sindacato autonomo contro lo sfruttamento, il lavoro irregolare, il mancato riconoscimento dei diritti, i turni che non finiscono mai, i contratti di lavoro al ribasso e spesso di settori e per mansioni che non c’entrano nulla con quello che realmente gli operai fanno.
Una vertenza, quella dei lavoratori de L’Alba, che potrebbe diventare storia sancendo una volta per tutte la responsabilità solidale dei committenti invocata dal sindacato autonomo, vale a dire la responsabilità dei committenti rispetto al destino dei dipendenti delle ditte a cui commissionano il lavoro. Una leva, questa, su cui il tavolo istituzionale aperto in Provincia per garantire i diciotto posti di lavoro, potrebbe riuscire ad azionare (leggi). Una leva che sarebbe il primo, vero tassello di una ‘rivoluzione delle filiera della moda’ per usare le parole di Sudd Cobas.
Il sindacato chiede ora che si passi dalle parole ai fatti e lo chiede dopo che una ditta di logistica si è fatta avanti offrendosi di dare lavoro ai diciotto operai in cambio della garanzia di ricevere le commesse che riceveva la stireria. “Serve concretezza adesso – le parole di Francesca Ciuffi – serve che dopo Natale i lavoratori tornino stabilmente al lavoro con tutti i diritti previsti”.
PRATO - Vertenza L’Alba, presidio di Sudd Cobas sotto il palazzo della Provincia: “Vogliamo garanzie, le parole non bastano più”
Venerdì prossimo convocato di nuovo il tavolo istituzionale ma stavolta il sindacato chiede "garanzie nero su bianco per i diciotto operai": "O sarà un Natale di diritti o sarà un Natale di lotta"
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