E’ più di una lista civica. E’ un’onda dentro la coalizione di centrodestra, è una spinta carica di orgoglio e di appartenenza, è un motore di fiducia e entusiasmo, di sprone e di idee. Ecco i civici di ‘E’ ora’, lista di Alessandro Tomasi, il due volte sindaco di Pistoia che punta a guidare la Regione Toscana e, dunque, a sfrattare da Palazzo Strozzi Sacrati il centrosinistra che ha rimesso in corsa il presidente uscente, Eugenio Giani. A suonare la carica a Prato, come un condottiero, è Roberto Cenni, unico sindaco espresso dal centrodestra nella storia del Comune, civico per definizione. “Ci sono talmente tanti e tali problemi vecchi e radicati in attesa di una soluzione, che non può essere solo una sfida tra centrodestra e centrosinistra – ha detto – i cittadini hanno bisogno di interventi, di azioni, di risposte certe. Con tutto il lavoro arretrato, la politica non è in grado di fare la cosa forse più importante: concentrarsi sul futuro con la capacità di promuovere oggi atti amministrativi utili ad anticipare i problemi di domani”. La scena – inutile dirlo – è di Roberto Cenni. E la domanda è d’obbligo: un ritorno in chiave elezioni amministrative 2026”. La risposta è solo un tentativo di dribbling: “Quando dico che è importante guardare al futuro non penso a niente altro che alle elezioni regionali. Di fronte ad una delusione collettiva, alla convinzione di molti che non sia possibile nulla per cambiare, io dico che l’espressione del voto è l’unico atto con cui ciascuno può partecipare e contribuire a determinare il futuro”. Domanda riformulata: le Regionali sono un banco di prova? “Sono – la risposta di Roberto Cenni – un grido d’allarme di fronte ad una società che vedo poco partecipe e molto avvilita rispetto agli accadimenti. Il voto è l’occasione per far sì che un sistema impantanato e ideologico smetta di farci fare passi indietro. Sono stanco di vedere amministrazione passive ad ogni livello. Prato ha un grande potenziale, serve solo saperlo interpretare per portarlo avanti. Io vorrei dare speranza, voglio dire alla città che ha tutte le carte in regola per assumere un ruolo e che è oggi che non sta facendo quello che è il corrispettivo del suo valore”.
Il faro principale puntato su Prato che non è considerata per quello che vale e rappresenta: “Colpa di un sistema elettorale fiorentinocentrico – la bordata del capolista della civica, Roberto Caverni, ex assessore della Giunta Cenni ma anche ex consigliere regionale – rifare la legge elettorale è una priorità per far sì che il nostro territorio, come gli altri del resto, possano contare davvero”.
Accanto a Caverni gli altri candidati: Marco Ciani, l’aspirante sindaco che a Vernio, lo scorso anno, ha visto sfumare il suo sogno per appena 21 voti; Chiara Guazzini, consigliere comunale a Poggio a Caiano; Sabrina Tabani, ex presidente del Comitato alluvionati di Bagnolo; Sandra Pitigliani e Antonio Musella.
Sanità, sicurezza, difesa del suolo contro il rischio idrogeologico, scuola sono i principali temi proposti dai pratesi di ‘E’ ora’. Temi che hanno come filo conduttore quello di riportare Prato al centro del palcoscenico regionale. “In questi anni Prato ha espresso un assessore, Stefano Ciuoffo – ha detto Ciani – che conosce bene la Vallata e i suoi problemi eppure per la Sr 325 nulla è stato fatto a parte affrontare, e nemmeno bene, le emergenze. Soldi spesi senza criterio quando invece si poteva progettare una viabilità alternativa seria e razionale. Proprio in questi giorni, miracolo della campagna elettorale, è ripartito il cantiere a Usella che si era fermato lo scorso anno, a elezioni finite”.
Tabani, cittadina alluvionata a Montemurlo, ha tuonato contro la Regione: “Dopo due anni molti sono in attesa del famoso ristoro, quell’immediato sostegno che è già nelle casse dell’ente ma che pochissimi sono riusciti a vedere. C’è da lavorare molto su questo fronte – ancora Sabrina Tabani – quello che è successo due anni fa non è solo colpa del cambiamento climatico, ma anche di decenni di incuria e mancata manutenzione, oltre che di uno spezzettamento di competenze con enti che non sanno chi deve fare cosa”.
Lavoro per i giovani, politiche economiche adeguate ai tempi, un sistema scuola più moderno e aperto alle sinergie, una sanità più efficiente in termini di personale e di servizi: i civici di Tomasi hanno messo tanta carne al fuoco.
Un programma che guarda anche ad altri temi grazie al contributo di esterni come Aldo Milone, ex assessore alla Sicurezza della Giunta Cenni. Un approdo “naturale e logico” il suo visti i tanti anni della sua civica ‘Prato libera e sicura”. “Un Giani disperato ci viene a proporre la polizia regionale – ha detto – e con quali competenze? Non si sa. Con quale legittimazione dal momento che servirebbe riformare la legge nazionale? Non si sa. Piuttosto pensi a finanziare una scuola regionale di Polizia municipale con formazione e addestramento permanenti, in modo da dare una risposta di sicurezza ai cittadini che la invocano da tantissimo tempo”. (nt)