Revisione dell’organizzazione della sanità in tre grandi Asl, ritorno alla legge Marson sull’ambiente e la modifica dell’appena approvato piano cave, introduzione del reddito di cittadinanza regionale. Ma anche la firma di un “patto per la legalità” e un protocollo di trasparenza e correttezza per tutti gli amministratori locali (probabilmente conseguenza di quanto accaduto a Prato, dove la prima giunta congiunta PD-5 stelle è finita con le dimissioni della Sindaca indagata per corruzione). E’ questo che i Pentastellati hanno messo sul tavolo del loro primo incontro con il Partito democratico dopo l’apertura arrivata dagli iscritti (un via libera arrivato da un quarto degli aventi diritto al click) a trattare per l’ingresso nel campo largo. Quelli elencati non sono però elementi negoziabili almeno nelle intenzioni dei Cinque stelle. All’incontro insieme al segretario regionale Emiliano Fossi, al deputato Marco Furfaro e al portavoce regionale Diego Blasi (per il PD) c’erano la vicepresidente nazionale Paola Taverna e la coordinatrice regionale Irene galletti (per il Movimento 5 stelle). Il Partito democratico definisce l’incontro “positivo e costruttivo” con un obiettivo dichiarato: “fare della Toscana un laboratorio nazionale come simbolo di buona amministrazione e di alternativa progressista per il Paese”. Nelle prossime ore, aggiunge, verrà definito il testo dell’intesa programmatica assieme al candidato della coalizione, l’attuale presidente della Toscana Eugenio Giani. Ma le prime polemiche arrivano da un altro partner. Dario Danti, segretario regionale di Alleanza verdi Sinistra avverte: inaccettabili accordi a due, il programma si scrive tutti insieme. Ancora una data per un incontro collettivo non c’è. Intanto però Giani ha visto le forze progressiste, a partire da Italia Viva. Con loro la questione da risolvere è soprattutto quella delle liste ?o lista). Quella a sostegno del presidente sarà una sola, senza simboli di partito, che racchiuda le forze riformiste o due (come vorrebbe il segretario PD Fossi), una riformista con dentro Italia Viva, + Europa, Azione, Socialisti e Repubblicani e l’altra civica pura? Non è solo una questione di numeri ma di “dispersione di voti”, nel caso di due liste. Ma la questione delle liste riguarda anche quella del PD. In caso di listino bloccato e con solo 3 deroghe possibili per chi ha già svolto due mandati (secondo regolamento appena approvato) anche all’interno del partito si stanno affilando i coltelli. C’è tempo fino al 12 settembre, a un mese esatto dalle urne.
TOSCANA - PRIMO INCONTRO PD-5 STELLE: NELLE PROSSIME ORE IL PROGRAMMA
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