Novantasette interventi contro il lavoro nero sono stati portati a termine dalla guardia di finanza di Arezzo. Nel mirino edilizia, ristorazione, negozi di alimentari e ditte che lavorano in conto terzi nei settori dei metalli preziosi, tessile, abbigliamento, pelletteria. 37 le aziende nelle quali sono state accertate irregolarità con un bilancio finale che parla di 116 lavoratori a nero: 67 stranieri e 49 italiani. Per diciassette aziende la guardia di finanza ha proposto la sospensione dell’attività.
Irregolarità soprattutto nel settore orafo dove ditte prive di marchio identificativo e titolo obbligatorio rilasciato dalla Camera di Commercio sono risultate avere commesse per piccole lavorazioni. Si tratta di carenze gravi: la normativa in vigore, infatti, prevede titoli e marchi di identificazione dei metalli preziosi per prevenire frodi in commercio e anche per una compiuta tracciabilità dei processi produttivi. Proprio nel settore orafo conto terzi il più alto tasso di irregolarità con 5 imprenditori denunciati per aver impiegato alle proprie dipendenze lavoratori sprovvisti del permesso di soggiorno mentre in altre 9 aziende la forza lavoro irregolare è risultata superiore al 10 per cento di quella totale: tali illegalità hanno portato ad elevare sanzioni per 43mila euro; sequestrati anche 17 chili di argento e 7 di oro – valore 500mila euro – che sono stati restituiti ai terzisti solo dopo il pagamento di pesanti multe e la regolarizzazione dei titoli presso la Camera di Commercio.
AREZZO - LAVORO NERO, GDF: DENUNCE E SANZIONI
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