TOSCANA - LA REGIONE CEDE AL MINISTERO: PREVISTI 16 ACCORPAMENTI SCOLASTICI

Alessio Poggioni
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Il braccio di ferro ormai costante tra la Regione Toscana e il Governo, con l’impugnazione da parte di quest’ultimo di molti provvedimenti adottati dalla giunta di Palazzo Sacrati Strozzi, segna oggi un punto a favore dello Stato su un tema su cui i sindacati promettono battaglia: gli accorpamenti scolastici. Nell’ultima riunione di Giunta, infatti, la Regione ha dovuto dar seguito alla richiesta del Ministero dell’Istruzione, che obbligava a rivedere la posizione in cui, nel 2024, la Giunta aveva di fatto sospeso la richiesta di razionalizzazione. Stavolta il Ministero ha minacciato l’apertura di un procedimento per danno erariale, per cui la Toscana si è dovuta adeguare: nella sostanza, dunque, saranno 16 in totale i plessi che dovranno essere accorpati, divisi su base provinciale in questo modo: 2 nell’area metropolitana fiorentina, 4 a Lucca, 3 a Pistoia e Massa Carrara, 2 a Grosseto e Siena. Quali saranno gli istituti destinati a chiudere o ad accorparsi, non è ancora stabilito, ma i tempi sono chiari: saranno le province a dover individuare i plessi in questione, attribuendo priorità a quegli istituti considerati, a vario titolo, più strategici di altri, non solo sulla base del numero di alunni. L’ordine di priorità locale, poi, concorrerà a una sorta di classifica generale, in cui – in una logica di mutualità – se in un territorio che prevede due chiusure, si potrà procedere a tre, una scuola sarà lasciata da un’altra parte. Il totale, comunque sarà di 16, e le province non potranno presentare piani con un numero inferiore di accorpamenti rispetto a quelli previsti dalla delibera regionale. Pena, l’azione diretta dell’ente.
Dicevamo, tempi certi, perché entro il 10 novembre dovranno esprimersi le Conferenze zonali sull’ordine di priorità delle scuole, trasmetterlo poi alle Province, che entro il 18 novembre dovranno approvare il documento. Iter che si concluderà entro la fine del mese, con l’approvazione della Giunta Regionale della Programmazione della rete scolastica per l’anno 2026/2027.
Ma il cielo si fa denso di nubi: la CGIL annuncia battaglia sul provvedimento: “Procedere ad accorpamenti così numerosi, in una regione che negli anni scorsi ha fatto molti dimensionamenti, creerebbe degli istituti troppo grandi e difficilmente gestibili, con meno personale in un periodo di taglio del turn-over, riduzione delle assunzioni e dei fondi scolastici, con la chiusura di plessi nei centri periferici”.
Il sindacato annuncia pertanto una mobilitazione con tutto il mondo della scuola “per chiedere al governo di ritirare il piano degli accorpamenti e alla Regione Toscana di fare un passo indietro sulla delibera”.

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