Le città italiane sono più pericolose, e tra queste Firenze spicca in negativo. Il quadro che emerge dal nuovo report della criminalità del Sole 24 Ore getta una luce fosca sulla Toscana. Con 6500 denunce ogni 100mila abitanti,  il capoluogo toscano è la seconda città più insicura d’Italia, dopo Milano. Prato è settima, livorno nona. Più in basso Pisa, Grosseto Lucca e le altre. Come spesso accade in questo tipo di classifiche, le città del sud risultano in fondo alla classifica, sintomo di una reticenza endemica della popolazione a sporgere denuncia. Questo tuttavia, non falsa il risultato delle altre città, se viste nell’insieme..
A crescere, in tutto il paese e soprattutto in Toscana, sono principalmente i reati predatori: furti e rapine, anche commessi da minori. A Firenze, ad esempio, le denunce per questi reati sono cresciute del 48% tra il 2023 e il 2024, anno preso in esame dal report, arrivando a oltre 11mila segnalazioni per furti con destrezza: più di 30 al giorno. La città presenta gravi problemi anche sulle truffe, sulle violenze sessuali (quarta in Italia), sui danneggiamenti e le estorsioni. Molti di questi sono reati legati alla presenza turistica, e che mutano di numero uscendo dalla provincia: Prato ad esempio si caratterizza per l’inclinazione all’usura e le estorsioni; Livorno per lo spaccio e il traffico di stupefacenti.
Ma se quello che conta, al di là della istantanea scattata dal quotidiano economico, è il trend, la situazione è forse ancora più drammatica: nel Belpaese, l’aumento generale è stato dell’1,7%, con un’incidenza soprattutto nelle città metropolitane: basti pensare che quasi la metà dei crimini avviene nelle aree più densamente occupate, e tra queste Milano Firenze e Roma da sole fanno un quarto di tutte le denunce italiane. C’è da dire però che mentre la curva scende nella città meneghina, sale in quella del giglio: +7,4% su base annua i reati a Firenze, e per trovare una situazione peggiore di quella attuale occorre tornare indietro fino al 2007.
C’è poi un’analisi sociologica del tema, legato alle marginalità sociali e all’immigrazione: il 34% dei fermati è straniero, percentuale che raddoppia se si considerano i reati predatori. Il 70% dei reati commessi da stranieri è compiuto da irregolari. Infine il tema dei minori: secondo il report, in 5 anni (dal 2019) le segnalazioni che riguardano questa fascia d’età sono cresciute di quasi 9000 unità, con particolare tendenza alle rapine. Fenomeno anch’esso ormai dilagante.
Se uno vuole trovare una nota positiva, ma solo a livello nazionale, occorre cercarla forse nella storia: nonostante il dato generale sia in crescita da ormai 4 anni, siamo appena tornati ai livelli del pre-covid, ma rispetto a 10 anni fa i reati contestati sono il 15% in meno. Magra consolazione, in un contesto sempre più complicato e di cui i cittadini hanno ormai piena percezione.
TOSCANA - CRIMINALITà: LE CITTà TOSCANE TRA LE PEGGIORI D’ITALIA
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