Degrado, posti letto ammassati in una manciata di metri quadrati, dormitori anche nel sottotetto e nel ripostiglio, né riscaldamento né luce. Una situazione che la procura ha definito “incompatibile con la dignità umana, testimonianza della logica imperante di perseguire la massimizzazione del profitto a discapito dei requisiti minimi della tutela della persona”. Quello che i carabinieri e i tecnici della Asl Toscana centro hanno trovato in una confezione di pronto moda a gestione cinese a Iolo, periferia sud di Prato, è qualcosa che il distretto pratese conosce bene e non da ora. Solite scene, sempre le stesse. E sempre, tra le contestazioni mosse nei confronti del prestanome della ditta, lo sfruttamento degli operai, anche loro cinesi, sprovvisti del permesso di soggiorno. L’uomo è stato arrestato. Solo pochi mesi fa aveva beneficiato del permesso di soggiorno per motivi di giustizia perché tra i lavoratori sfruttati della stamperia Arte Stampa, al centro per settimane di una complessa indagine che richiamò addirittura l’attenzione della commissione antisfruttamento del Senato. Ogni tutela adottata sarà revocata: lo ha annunciato il procuratore di Prato, Luca Tescaroli, che a proposito del blitz nella confezione ha parlato anche di commesse di lavoro affidate da griffe della moda; un dato, questo, ricavato – è stato spiegato – dal ritrovamento delle etichette da applicare ai capi finiti.
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