In stato di fermo un egiziano di 34 anni bloccato dalla Squadra mobile di Livorno durante le operazioni di sbarco di 13 migranti recuperati in acque libiche dalla Ocean Viking. L’accusa è quella di essere lo scafista che ha cercato di portare in Italia connazionali, eritrei ed etiopi. La polizia ha raccolto testimonianze che inchioderebbero il 34enne alle sue responsabilità. L’uomo, in acque internazionali, avrebbe preso il timone di una piccola imbarcazione in legno con a bordo 53 migranti poi soccorsi dalla nave umanitaria; 13 quelli destinati a Livorno tra i quali, appunto, l’egiziano che ha cercato di confondersi tra gli altri senza però riuscire a passare inosservato anche grazie alla collaborazione delle persone soccorse che lo hanno indicato come il ‘traghettatore’. Perquisito, l’egiziano è stato trovato in possesso di svariate banconote da 20 euro considerate provento dell’attività illecita. Gli accertamenti hanno consentito di risalire all’identità del presunto scafista che già due anni fa era arrivato in Italia senza permesso di soggiorno. Sul fermo operato dalla polizia è intervenuto il prefetto di Livorno, Giancarlo Dionisi: “L’Italia è un Paese civile, democratico, solidale, che non si volta dall’altra parte davanti a chi chiede aiuto. Ma è anche un Paese che non tollera chi sfrutta l’accoglienza per commettere reati. Gli sbarchi sono gestiti con grande umanità, ma anche con estrema attenzione alla sicurezza e alla legalità. Operazioni come questa – ha concluso – dimostrano che il controllo del territorio è concreto, costante, efficace”.
LIVORNO - FERMATO PRESUNTO SCAFISTA CONFUSO TRA I MIGRANTI
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