PRATO - Valanga di articoli illegali per un valore di oltre 2 milioni: maxisequestro delle Fiamme gialle nei capannoni del Macrolotto

'Mercato sommerso' il nome dell'operazione che ha impegnato la guardia di finanza di Prato. Prodotti tessili e accessori importanti dalla Cina senza il minimo rispetto delle normative su tracciabilità, etichettatura e composizione
Nadia Tarantino
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Tre milioni 300mila articoli tra tessili e accessori per un valore commerciale di oltre 2 milioni di euro. Sono i numeri dell’operazione ‘Mercato sommerso’, conclusa dalla guardia di finanza di Prato che ha chiuso il flusso di una vasta attività di distribuzione su larga scala di prodotti irregolari, privi dei requisiti minimi di conformità previsti dalla legge. Un blitz in piena regola che ha toccato diversi capannoni nel Macrolotto 1, capannoni stipati all’inverosimile di merce importata dalla Cina e piazzata sul mercato italiano. Merce venduta in violazione delle norme in materia di etichettatura, tracciabilità, composizione fibrosa e indicazione di origine. “Requisiti – spiega la guardia di finanza – tutt’altro che formali: basi giuridiche e morali su cui si fonda la tutela del consumatore, la concorrenza leale e la salute collettiva”. Tutto quanto è stato sottoposto a sequestro amministrativo, mentre sono in corso ulteriori indagini e verifiche su eventuali profili penali relativi ai canali di importazione, alle società destinatarie, alle modalità di pagamento e all’assolvimento di quanto previsto dal Fisco. “Si tratta – spiega ancora la guardia di finanza – di schemi operativi consolidati, adottati per abbattere i costi, eludere le verifiche e massimizzare i profitti illeciti. Una logica che, per perseguire il guadagno, sacrifica su larga scala la sicurezza dei consumatori e la dignità del lavoro legale. L’operazione ‘Mercato sommerso’ è una risposta anche alla difesa del made in Italy”.  

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