PRATO - Inchiesta corruzione, slittano a lunedì gli interrogatori di Bugetti e Matteini Bresci. La richiesta è dei difensori

Il giudice per le indagini preliminari ha dato parere favorevole a quanto chiesto dagli avvocati Badiani e Lucibello che hanno chiesto più tempo per preparare la difesa dei loro assistiti
Nadia Tarantino
LIVE

L’attesa si allunga. Slitta al 23 giugno l’interrogatorio della sindaca di Prato, Ilaria Bugetti, indagata dalla procura antimafia di Firenze per corruzione e sulla quale pende la richiesta di arresti domiciliari. Stessa data anche per l’altro indagato dell’inchiesta, l’imprenditore Riccardo Matteini Bresci, per il quale, invece, la richiesta è la custodia cautelare in carcere in ragione di una condanna irrevocabile pronunciata appena 8 mesi fa, sempre per corruzione. Un rinvio dettato da esigenze difensive: solo nella mattina di oggi, martedì 17 giugno, è stata infatti completata la trasmissione di tutte le carte della procura agli indagati e la necessità degli avvocati – Badiani per Bugetti e Lucibello per Matteini Bresci – è di avere qualche giorno in più, rispetto alla data del 19 inizialmente fissata per l’interrogatorio, per studiare e preparare la difesa.

Davanti ai magistrati della Dda Lorenzo Gestri, Lorenzo Boscagli e Antonino Nastasi, continua la sfilata dei primi testimoni convocati nell’ambito dell’inchiesta che sta sconquassando la città nelle sue fondamenta politico-amministrative. Gli investigatori hanno ricostruito i presunti rapporti corruttivi tra l’esponente del Pd e il big del tessile, ex vertice del Gruppo Colle, una delle aziende più importanti del distretto pratese e a lungo nome di spicco degli Industriali. Rapporti che hanno radici lontane nel tempo, cominciati quando Bugetti era sindaca di Cantagallo, il comune della Val di Bisenzio dove ha sede il quartier generale del Gruppo Colle, e proseguiti quando è stata eletta consigliera regionale, carica che ha mantenuto per due legislature fino all’elezione a sindaca di Prato, esattamente un anno fa. L’imprenditore – rivela l’inchiesta della Dda – non ha fatto mistero di essersi adoperato, anche in ambienti massonici, per portare Ilaria Bugetti alle vittorie elettorali in cambio di presunti favori e presunti interessamenti finalizzati a tutelare le sue imprese. A legare i due anche un rapporto di lavoro consistito nell’assunzione di Bugetti in una delle società della galassia di Matteini Bresci: assunzione targata 2016, quando già era consigliera regionale, ma mai esplicitata agli uffici della Regione. Per gli investigatori è un elemento a sostegno della loro tesi, e cioè dei rapporti consolidati tra i due e della capacità di ciascuno di ottenere vantaggi a vicenda.

Rapporti sospesi nei mesi in cui l’imprenditore è stato agli arresti domiciliari, ma riallacciati una volta tornato in libertà: lei già sindaca di Prato e – è convinta l’accusa – di nuovo pronta a esaudire le richieste che le arrivavano. Prova ne è – ancora i magistrati antimafia – la delibera di Giunta, adottata per superare le resistenze degli uffici tecnici, per destinare un terreno comunale allo stoccaggio delle terre di scavo provenienti dai lavori per la realizzazione della fognatura industriale che rispondeva anche ad interessi particolari di Matteini Bresci oltre che a quelli di qualche finanziatore della sua campagna elettorale.

Articoli correlati

Qualcosa che sia per te.