Il genio al servizio dell’IA, o l’IA al servizio del Genio? Non è una domanda retorica se si considera che sempre più l’intelligenza artificiale entrerà nelle nostre vite, così come nei nostri musei. E il parallelo è ancora più vero se il museo in questione è quello di un autentico fuoriclasse del suo tempo, Leonardo Da Vinci. La novità riguarda l’installazione nel museo fiorentino di via del Castellaccio, dove l’avatar del virtuale dell’artista vinciano farà da autentica guida e supporto ai visitatori.
Parla 24 lingue, e conosce alla perfezione quasi tutte le informazioni sulla vita di Leonardo, ma può anche rispondere su temi di attualità e persino su questioni personali, per chi fosse curioso.
Presentato a inizio settembre alla fiera internazionale ASTC di San Francisco, l’avatar potrebbe presto moltiplicarsi in numerose altre applicazioni: non a caso, sono già arrivate richieste da musei statunitensi e asiatici per la creazione di Avatar dedicati a figure come Einstein, Edison, Tesla, Galileo, e ad artisti come Michelangelo, Modigliani, Van Gogh, fino a personaggi storici quali Archimede e Giulio Cesare.
Del resto, il nuovo strumento trova casa in un luogo da sempre votato all’estro e l’eclettismo: il museo di Leonardo da Vinci a Firenze, infatti, nasce intorno al 1960, quando Niccolai decise di trasformare il suo laboratorio di oggetti per gli accessori dell’alta moda italiana in una fucina dove riproduceva macchine di Leonardo di alto livello di artigianato. Un po’ per passione, un po’ per avventura, egli diede inizio a una vera e propria collezione di macchine e oggetti che rappresentavano il genio di un uomo che ha sempre rivolto il suo sguardo al futuro. Come accade oggi, appunto.
FIRENZE - CONVERSAZIONI CON IL GENIO: LEONARDO PRENDE VITA CON L’IA
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