FIRENZE - ARTEMISIA: LA LOTTA CONTRO VIOLENZA DI GENERE HA BISOGNO DI TUTTI

Chiara Valentini
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Artemisia, realtà impegnata da oltre 30 anni nel combattere i maltrattamenti su donne e bambini, sicuramente la più importante delle associazioni di questo tipo a Firenze e in Toscana, è stata espulsa dalla rete nazionale dei centri antiviolenza, la Di.re., che la stessa Artemisia aveva contribuito a far nascere nel 2008. Motivo: l’aver accolto tra i propri soci gli uomini (sono 7 al momento) quando lo Statuto della Di.re prevede che le organizzazioni che fanno parte della rete siano formate da sole donne. Due premesse sono fondamentali per capire cosa è accaduto. La prima è che Artemisia non rinnega il suo ruolo: ovvero la difesa contro la violenza di genere e l’aiuto alle donne e ai bambini che la subiscono per mano degli uomini. Protagonisti attivi nel sensibilizzare, promuovere una cultura diversa, formare, prevenire. Solo questo. Nessun uomo (ed è il secondo elemento fondamentale di chiarimento) è coinvolto in prima persona nell’assistenza di donne o bambini che hanno subito maltrattamenti. Ma è arrivato il momento di cambiare e coinvolgere tutti nella lotta alla piaga della violenza di genere. Ma lo statuto della Di.re non lo prevede (per fare un esempio, il padre di Giulia Cecchettin, così attivo nel portare avanti la lotta contro la violenza di genere, non potrebbe far parte di nessuna Associazione).

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