Le criticità sono inimmaginabili, denunciate a più riprese, da più parti, da anni ormai. Carenze strutturali e igieniche: dal sovraffollamento alle infiltrazioni, dalle infestazioni di topi e parassiti all’acqua calda a singhiozzo fino al caldo soffocante d’estate che provoca malori. Nel carcere di Sollicciano mancano le condizioni minime per una vita dignitosa che deve essere garantita anche ai detenuti. E’ il solito ritornello, è una denuncia vecchia non di anni ma di decenni che è rimbalzata di nuovo ieri nel Consiglio comunale di Firenze. L’occasione è stato il rendiconto di dieci mesi di lavoro fatto dalla Commissione 4 che si occupa di Politiche sociali, salute e sanità. Ottanta pagine in tutto con foto, testimonianze, documenti e con l’appello dei detenuti. Incontri, audizioni, interviste ai reclusi, alla direzione, alla polizia penitenziaria, agli operatori sanitari ed educativi, alle associazioni, ai professionisti. Un panorama aggiornato che però è sempre lo stesso: criticità, carenze. “Sollicciano è un grandissimo condominio con più di mille abitanti, dove succedono spessissimo incidenti, anche di tipo strutturale – il quadro offerto dal garante dei detenuti del Comune di Firenze, Giancarlo Parissi – nove giorni si fa si è rotto un tubo e si è allagata una parte del centro clinico per degenti mentali: sei persone sono rimaste con i piedi nell’acqua una settimana prima di essere spostate”. Guai a pensare ad esagerazioni. “Le condizioni di Sollicciano sono totalmente disumane – il commento del presidente della Commissione 4, Edoardo Amato – noi abbiamo provato a produrre risposte ma è chiaro che tante non potranno prendere vita senza un intervento sulla struttura”. Tra le idee l’apertura di un tavolo permanente con le istituzioni e di una consulta delle associazioni delle realtà coinvolte sul tema carcere. Intervento anche di Magistratura democratica che quattro mesi fa, con l’associazione Antigone, denunciò le condizioni di estremo degrado di Sollicciano: problemi strutturali e di carenza di organico. “La vita dei detenuti è un tempo di sofferenza fuori dalla legge” è stato ribadito. E mentre la Commissione 4 del Consiglio comunale di Firenze critica il fatto che il ministro Nordio non abbia risposto all’invito a confrontarsi su Sollicciano, i partiti di opposizione sottolineano l’assenza della sindaca Funaro alla discussione in Aula: “assenza ingiustificabile” hanno detto.
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