“Lo skyline di una città come Firenze avrebbe bisogno di maggior attenzione e cura. Ma insomma, questo è un lavoro di cui prenderemo le misure strada facendo. Ci sono tante esigenze che non riguardano soltanto la Toscana, naturalmente. La bellezza va preservata perché è espressione di consapevolezza delle città, sia nelle aree urbane sia nelle aree non urbanizzate”.
Il ministro della Cultura Alessandro Giuli, a Villa La Petraia per la Conferenza per il 25/o anniversario della Convenzione europea del paesaggio che fu firmata proprio a Firenze, punzecchia ancora Palazzo Vecchio sul cosiddetto cubo nero, ovvero il palazzo costruito al posto del demolito Teatro Comunale, mentre sui ritardi sulla ristrutturazione dello stadio Franchi preferisce rimandare qualsiasi polemica. “Oggi – ha detto – preferiamo parlare di paesaggio, ma vi assicuro che arriverà un momento in cui parleremo anche della questione dello stadio Franchi e ci diremo tutto quanto…”
Il ministro ha aperto l’evento organizzato insieme al Consiglio d’Europa e conclusosi con l’adozione di una dichiarazione finale che ha come cardine l’armonia tra uomo e natura tra tradizione e innovazione. Strategico il tema della rigenerazione urbana, strategico l’equilibrio tra transizione energetica e identità dei territori. Il faro di tutto – ha sottolineato Giuli – è la nostra Costituzione. “la nostra stella polare è la Carta costituzionale della Repubblica, pioniera in Europa nel riconoscere già nel 1948, all’indomani della fine della guerra e della caduta dei regimi autoritari tra i principi fondamentali dell’azione dello Stato la tutela del paesaggio alla stessa stregua del patrimonio storico e artistico. Carta che nel suo articolo 9, da tre anni annovera tra i suoi obiettivi anche la difesa dell’ambiente, della biodiversità e degli ecosistemi anche nell’interesse delle future generazioni. E dunque progresso e responsabilità”.
“È questa – ha concluso – la nostra idea di sviluppo, una crescita che non consuma, ma che cura e rigenera. Il paesaggio è cultura in atto, è la forma percepibile del nostro vivere insieme”.
Il messaggio finale è ambizioso: “La bellezza è un bene comune, la sostenibilità è un dovere civile e il paesaggio è il nostro patrimonio spirituale, la nostra fiamma culturale”.
FIRENZE - CUBO NERO, MINISTRO GIULI: “PIU’ CURA PER SKYLINE FIRENZE”
LIVE
29