FIRENZE - I 90 ANNI DELLA STAZIONE DI SANTA MARIA NOVELLA TRA PASSATO E PRESENTE

Caterina Gonnelli
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Imponente nel cuore di Firenze, la stazione di Santa Maria Novella non è solo un importante snodo di trasporti, ma anche un monumento di architettura e storia. E’ un esempio straordinario di razionalismo italiano, un movimento architettonico che ha segnato un’epoca. E’ un’opera celebrata nella cultura architettonica nazionale e internazionale, un capolavoro riconosciuto del patrimonio architettonico del Novecento italiano: alla base rigore tipologico, governo dei flussi, inserimento misurato nel tessuto storico e una cura del dettaglio che investe interni e segnaletica. Il 30 ottobre 1935 si inaugurava il nuovo Fabbricato viaggiatori della stazione Firenze Santa Maria Novella, risultato del concorso nazionale del 1932 vinto, con un forte dibattito cittadino sul tema della modernità, dal “Gruppo toscano” di Nello Baroni, Pier Niccolò Berardi, Italo Gamberini, Sarre Guarnieri, Leonardo Lusanna, guidato da Giovanni Michelucci. L’edificio si distingue per la sua struttura orizzontale, che si fonde armoniosamente con la verticalità della vicina basilica di Santa Maria Novella. La facciata, con la sua imponente vetrata, inonda di luce l’ampio atrio, creando un’atmosfera accogliente e maestosa. Essa rappresentò il primo esempio in Italia di stazione eretta secondo una logica di funzionalità moderna. Sebbene l’opera non fosse in linea con le tendenze architettoniche improntate al trionfalismo di stampo fascista, l’opera ricevette il plauso dello stesso Mussolini. Nonostante ciò, la sua realizzazione divise il mondo della cultura fra conservatori insoddisfatti e modernisti entusiasti, come i giovani intellettuali del caffè Le Giubbe Rosse di piazza della Repubblica.. All’interno, si possono ammirare le sculture di Italo Griselli e le pitture di Ottone Rosai e Mario Romoli.La stazione ospita ciclicamente anche mostre ed eventi culturali.. Nel corso degli anni è stata oggetto di importanti lavori di riqualificazione. Negli anni 1970 sono stati aggiunti un nuovo sottopassaggio commerciale che porta dall’interno della stazione all’inizio di via Panzani, poi successivamente il grande parcheggio sotterraneo multipiano e una pensilina sul lato nord per il capolinea dell’autobus (progettata da Cristiano Toraldo Di Francia nel 1990) che ha inglobato un filare di pini a fianco della stazione. Quest’ultima, rivestita con preziosi marmi bianchi e verdi, contrastava fortemente con il contesto circostante, e la sua struttura “chiusa”, voluta per incanalare i flussi pedonali, ha tuttavia creato zone di degrado ad uso dei senzatetto e talvolta della piccola malavita; dopo lunghi dibattiti, l’amministrazione comunale ha deciso la sua demolizione, che è stata completata nell’agosto del 2010.È stata anche scenario di film famosi, come Amici Miei di Mario Monicelli. Questo importante snodo ferroviario porta ancora impresse nella sua storia anche le cicatrici di eventi tragici. Nel 1943, dal binario 16, partì un treno carico di dolore e disperazione con 300 persone, in maggioranza ebrei. Destinazione: il campo di concentramento di Auschwitz. Una targa, posta al binario 8, ricorda invece un altro convoglio, partito sempre da questa stazione, che trasportava circa mille persone, in gran parte prigionieri politici, verso i campi di sterminio nazisti.La stazione fa parte anche del progetto Grandi Stazioni, che coinvolge le maggiori 13 stazioni ferroviarie italiane nell’ottica di una riqualificazione e ammodernamento delle stesse.

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