È stato il suono della martinella alle sette di stamattina a svegliare i fiorentini e ricordare loro che la città, 81 anni fa, insorse per la liberazione dal nazifascismo. In cima alla torre di Arnolfo, la sindaca, a nome di tutta la città, ha iniziato così la memoria di quei giorni. Più tardi, la deposizione di una corona di alloro in piazza dell’unità in onore dei caduti; poi le celebrazioni sono continuate sulla Arengario di Palazzo Vecchio. Non fu un momento improvvisato, ma il frutto di una scelta collettiva e consapevole – ha ricordato la sindaca – la libertà non fu un dono né un caso, ma una conquista. Lo scrittore Giorgio Van Straten a cui quest’anno è stata affidata la prolusione, ha ricordato che quelli che ricordiamo erano soprattutto ragazze e ragazzi che non avevano mai conosciuto libertà e democrazia eppure si schierarono quando venne loro richiesto. Con fatica la sindaca Sara Funaro ha concluso il suo discorso sull’Arengario di Palazzo Vecchio, continuamente interrotta dalle urla dei manifestanti che sventolavano bandiere della Palestina. Ma è proprio con Gaze che Funaro fa un parallelismo ricordando la liberazione di Firenze
FIRENZE - LE CERIMONIE DELLA LIBERAZIONE DI FIRENZE COL PENSIERO A GAZA
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