FIRENZE - MARGINALITÀ: AUMENTO ESPONENZIALE, IL 50% ITALIANI

Chiara Valentini
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È difficile avere un dato chiaro su quante siano le persone in Toscana che vivono in stato di marginalità. I sistemi di rilevazione demografica sono approssimativi per la difficoltà stessa di censire chi vive in strada. Ci sono però quelli dell’accoglienza che parlano di circa 2000 persone nella nostra regione. Ma i numeri sono certamente più alti, come emerso dal convegno dedicato alle marginalità che si è svolto nella Sala d’Arme di Palazzo Vecchio. Lavoratori stagionali o a basso reddito, migranti dismessi da centri di accoglienza, donne vittime di violenza, anziani soli… la fotografia di chi vive in stato di marginalità è articolata. Di sicuro, è il polso che fornisce il Coordinamento Toscano sulle marginalità, le persone senza fissa dimora sono in aumento. Così come in aumento sono le donne. Ormai, spiega il Presidente del Coordinamento, il 50% è italiano e il 50% è straniero. È il sistema, sottolinea, a produrre marginalità, non scelte individuali. Allo stesso tempo, il fatto che molti di coloro che vivono in strada non vogliono farsi aiutare, è secondo Palmerini, una sfida per gli operatori: “occorre saper agganciare in maniera corretta le persone – spiega – perché loro hanno un problema con il “normale”, dal momento che sono state escluse. Approcciarsi a loro con criteri che a noi sembrano ovvi non è quindi spesso la strada giusta”.

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