Si chiama Reddito regionale di reinserimento lavorativo ma è quello che in campagna elettorale era noto come “reddito di cittadinanza regionale” anche per essere stato caldamente sponsorizzato dal Movimento 5 stelle e da AVS il cui assessore, Alberto Lenzi, lo ha presentato accanto al presidente Giani. A bilancio sono stati messi 23 milioni di euro. A circa 11mila (le stime sono dell’Irpet) lavoratori disoccupati residenti in Toscana con pregressa esperienza lavorativa e Isee inferiore a 15.000 euro, che non possono più percepire sussidi di disoccupazione (Naspi o Dis-coll) o che pur avendo versato contributi non hanno i requisiti per l’indennità di disoccupazione, verrà corrisposto un assegno di 500 euro mensili per un massimo di 9 mesi. In cambio il beneficiario dovrà obbligatoriamente (pena la perdita del contributo) dimostrare di cercare attivamente lavoro e partecipare a percorsi di politica attiva concordati con i Centri per l’impiego. Insomma si dovrà anche formare per, eventualmente, fare altro rispetto a prima. Nessun rischio di voti contrari da parte dei più riformisti della coalizione, sostiene Giani. E non solo perchè la misura era già stata concordata con tutti. Ma anche perchè una cosa poi, spiega Giani, è il reddito di cittadinanza, altra è questo che si muove nelle competenze della regione, quelle della formazione
FIRENZE - REDDITO REGIONALE PER INSERIMENTO LAVORATIVO PER 11MILA TOSCANI
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