La Leopolda numero 13 (ma nata nella vecchia stazione fiorentina 15 anni fa) aveva un titolo: Vivaio Italia. E come sempre nei tre giorni di interventi (niente tavoli tematici quest’anno) sono stati gettati semi per leggi future. Una in particolare (che Matteo Renzi chiama startax) prevede un’Irpef unica per chi ha meno di 30 anni al 10%, un’altra di arrivare a una tassazione del 40%. Diventeranno subito emendamenti parlamentari alla legge di Bilancio promette Renzi. Se poi si trasformeranno in leggi future (come è accaduto in passato, ma soprattutto quando a governare era lui) vedremo. Moltissime anche le proposte arrivate da giovani, sempre protagonisti in questa tre giorni con domande agli ospiti. Ma la Leopolda è stato anche un vivaio politico in senso stretto. Le parole più pronunciate, che compaiono un po’ ovunque, sono “Casa Riformista”. Che è anche il nome della lista civica (più o meno civica, evidentemente) a sostegno di Eugenio Giani alle prossime elezioni (e che contiene i candidati di Italia Viva). Ma soprattutto il nome del progetto politico (orizzonte 2027) di Matteo Renzi. Italia Viva resta, non si scioglie come partito, ma ne entra a far parte insieme alle voci dei sindaci (molti quelli, soprattutto PD) intervenuti in questi giorni. Il piano regionale e nazionale si mescolano nel discorso finale del leader: “Giani stravince, la giunta la farà lui, noi conteremo solo se prendiamo voti” spiega Renzi. L’orizzonte è comunque più ampio della Toscana.
FIRENZE - LEOPOLDA 13: RENZI LANCIA CASA RIFORMISTA PER BATTERE MELONI
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