Nel 2024 e nel 2025 la quota di notizie nei principali tg italiani dedicata agli esteri è stata del 38,3%, il dato più alto degli ultimi dieci anni con la sola eccezione del 41,5% del 2022: è quanto rivela il 7/o rapporto ‘Illuminare le periferie’ realizzato dall’Osservatorio di Pavia, che comprende anche un focus su Gaza, presentato a Firenze nell’ambito di un’iniziativa dell’associazione di cooperazione internazionale Cospe. Le hard news rappresentano il 59% del totale (in prevalenza politica e guerre), mentre le soft news sono il 41%.
Nei programmi di informazione e infotainment che hanno affrontato il tema del conflitto a Gaza, “il 93% degli ospiti sono italiani – ha osservato Giuseppe Milazzo, ricercatore dell’Osservatorio di Pavia – e il 7% residuale è diviso fra diversi paesi. I protagonisti raccolgono una percentuale scarsissima, soprattutto i palestinesi con un minutaggio sensibilmente inferiore agli ospiti di origine israeliana. Poi ci sono differenze tra reti, naturalmente: la Rai ha un’apertura, una permeabilità maggiore a ospiti anche stranieri. Tra gli ospiti prevalgono ovviamente commentatori, giornalisti, seguiti da politici ed esperti di geopolitica; sono a livelli invece residuali i rappresentanti di associazioni o della diplomazia”.
Più in generale, nei tg “c’è un’attenzione sempre più elevata verso il nord del mondo – rileva Milazzo -, in particolare l’Europa che copre circa il 50% delle notizie degli esteri, poi Stati Uniti e Asia; invece il Sud del mondo, in particolare l’Africa, raccoglie solamente l’1,5% delle notizie degli esteri e il Centro e Sud America l’2,2%. Sono dati molto bassi e anche in diminuzione significativa rispetto a rilevazioni di 10-12 anni fa”.