Cosa si aspetta, Sudd Cobas, che succeda domani dopo questa manifestazione? “Ci aspettiamo – ha detto Luca Toscano – che ci sia una presa di coscienza vera in questa città rispetto alla fonte e all’origine di tanti mali. Mali che si chiamano sfruttamento, illegalità imprenditoriale diffusa, violenza ai picchetti. Abbiamo dovuto aspettare le bastonate di Seano, l’anno scorso, perché questo territorio si alzasse e dicesse che non c’è nessuna violenza giustificabile contro chi esercita il diritto di sciopero”. Allora ci fu una indignazione di massa. Oggi, a meno di un anno di distanza, ancora violenza, ancora botte agli operai ma – va detto – meno simboli, meno loghi, meno bandiere accanto a quelle arancioni di Sudd Cobas.
“Ora è il momento – ancora Toscano – di fare un passo avanti e capire che c’è un sistema malato che governa le filiere della moda dove il lavoro è costituito dal massimo risparmio, da catene di appalti e di subappalti sulla pelle dei lavoratori”. Emblematico, ma non l’unico, l’esempio degli operai della confezione ‘L’Alba’: “Gente che fino a pochi mesi fa ha lavorato tranquillamente e sapete perché? – le parole di Toscano – perché lavorava con un contratto di pulizie, con il sabato non retribuito e stipendi da fame. Poi la nostra battaglia ha conquistato la regolarizzazione e oggi questi operai vengono scaricati. Si sappia che noi siamo pronti a scalare la filiera e a portare la nostra protesta davanti alle vetrine dei brand. Chi ha la responsabilità deve assumersela”.
Il sindacato autonomo è stato chiaro: “La solidarietà non basta, ci vogliono i fatti, servono le azioni: ai committenti chiediamo la continuità dei posti di lavoro e dei diritti e chiediamo che le belle parole contenute nei codici etici e nei codici di condotta siano trasformate in realtà”.
La prossima settimana il sindaco di Montemurlo ha convocato un tavolo istituzionale con i committenti della confezione ‘L’Alba’: un primo passo, importante. “Chi parteciperà al tavolo – le parole di Simone Calamai – esprime chiaramente la propria volontà di far funzionare le cose, di dire no ad ogni tipo di sfruttamento, ricatto e violenza contro i lavoratori e da parte mia farò tutto ciò che posso per aiutare questi lavoratori a difendere il proprio posto di lavoro e la propria dignità”.
Calamai oggi al fianco di Sudd Cobas per dare solidarietà agli operai ma anche per denunciare un “sistema malato che fa profitto sulla pelle dei più deboli”: “Come istituzioni non possiamo rimanere in silenzio di fronte all’ingiustizia che stanno subendo questi lavoratori ma soprattutto dobbiamo denunciare quella parte di sistema produttivo malato che calpesta i diritti e la dignità delle persone. Tutto ciò è inaccettabile”.
Critiche da Gianluca Banchelli, candidato di Fratelli d’Italia alle Regionali, assente al corteo: “Negli ultimi trent’anni, chi adesso sfila insieme ai Sudd Cobas si è girato dall’altra parte. Vedere tutto questo livello di agitazione mi mette addosso veramente tanta amarezza. La politica, solo per fini elettorali, sta mettendo nel buglione tutto e il contrario di tutto: mafia, sfruttamento, illegalità, diritti, salari”. Bordata anche al sindacato autonomo: “Nell’affrontare le questioni legate a questo mondo, noto una superficialità preoccupante, pari a quella di un sindacato che ha come unico scopo quello di creare un caso anziché risolverlo. E a farne le spese sono sempre i più deboli. Sono sempre quelli che ogni giorno lottano con il mondo del consumismo per guadagnare quel centesimo che ti permette di sopravvivere”.
PRATO - SUDD COBAS: “IL SISTEMA MODA E’ MALATO E VA CURATO”
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