Impegno dedizione e una forza pervicace sono i tratti che meglio descrivevano Caterina Coralli, donna e politica della destra toscana, che si è spenta stanotte. Vicchiese d’origine, fiera mugellana, Coralli ha sempre fatto della sua storia personale motivo di orgoglio e rilancio, a partire dalla battaglia contro l’AIDS, che aveva contratto inconsapevolmente e che l’ha accompagnata per tutta la vita. Missina fin da ragazza, da sempre legata alla destra più radicale, ma al contempo trasversale nelle battaglie sulla responsabilità, contro il pregiudizio e l’isolamento di chi, soprattutto negli anni ‘’90, viveva nell’ombra della malattia. Fu vicepresidente della Commissione Pari Opportunità della Regione Toscana, una carriera politica fatta sul territorio, nelle aule comunali e provinciali, anche quando – nel rosso Mugello – l’essere di destra era letto come uno stigma. Un altro, per lei.
Quel tratto battagliero e fiero non vacillò neanche in occasione delle vicende legate al Forteto, quando esplosero con le inchieste giudiziare, la commissione regionale, poi quella parlamentare. Non amava i riflettori Caterina Coralli, preferiva il lavoro silenzioso, concreto, senza clamore. Eppure fu voce pungente e di sostegno per le vittime degli abusi perpetrati da Rodolfo Fiesoli e i suoi seguaci.
Così, oggi la ricordano in molti, a partire dal deputato Giovanni Donzelli, di cui era molto amica: “Ha indossato una vita terrena ingenerosa continuamente in salita: – ha scritto il parlamentare – Una qualsiasi delle tantissime difficoltà che ha affrontato avrebbe spezzato chiunque, ma lei eri “tosta”.
Ma, nonostante le diverse appartenenze, oggi è l’intera comunità politica fiorentina a ricordarla, e a raccoglie l’eredità di coraggio e attenzione che l’hanno caratterizzata in ogni sua battaglia.
FIRENZE - MORTA CATERINA CORALLI: STORICA DELLA DESTRA FIORENTINA
LIVE
1