In sei mesi e mezzo, dall’entrata in vigore del nuovo regolamento di Palazzo Vecchio sugli affitti brevi, ne sono stati autorizzati circa 120 (solo la metà nuovi e solo 5, a chi già operava nel 2024, in Area Unesco, dove quelli nuovi sono ormai vietati. Non tutte le richieste sono state accettate. Una ventina i “no” del Comune perché l’appartamento non rispettava una delle nuove regole, a partire dalle dimensioni dei locali o dalle norme di sicurezza (estintori, rilevatori di gas). Ci sono poi quartieri, soprattutto limitrofi al Centro, sui quali nei primi mesi del 2026 rischia di abbattersi la scure della limitazione. Da gennaio infatti sarà pronta la mappatura del professor Filippo Celata (Università la Sapienza) che fornirà al Comune il quadro d’insieme sul quale intervenire. Ad annunciarlo è stata proprio la Sindaca intervistata dal direttore di Toscana TV. A Firenze gli affitti brevi sono comunque il doppio delle case popolari ed è questo che fa dire alla Sindaca che se avesse una bacchetta magica la sua priorità sarebbe un’altra. Sicuramente però il regolamento di Firenze, che si basa sul testo unico del turismo della regione toscana appena uscito da una vittoria alla Consulta dopo il ricorso del Governo, qualche effetto sta cominciando ad averlo e permetterebbe persino al Comune di stabilire un numero chiuso in futuro. «Per l’inversione del trend sulle locazioni turistiche – sottolinea però a Repubblica l’assessore al turismo Jacopo Vicini – si dovranno attendere i tre anni di moratoria previsti dalla legge regionale appena confermata legittima dalla sentenza della Corte Costituzionale». Il vero cambiamento infatti si dovrebbe vedere nel 2028 quando tutti gli affitti brevi (compresi quelli del Centro Storico) dovranno richiedere il permesso al Comune.
FIRENZE - AFFITTI BREVI: NEI PROSSIMI MESI POSSIBILI LIMITAZIONI IN ALTRI QUARTIERI
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