CALENZANO - ESPLOSIONE ENI: FLASHMOB CGIL DAVANTI AI CANCELLI

Nadia Tarantino
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Sei mesi fa, il 9 dicembre 2024, l’esplosione nel deposito Eni a Calenzano: 5 morti, 26 feriti, danni materiali a case, capannoni, veicoli nel raggio di qualche chilometro. Gli indagati sono 9 a cui si aggiunge Eni spa; il procuratore di Prato, Luca Tescaroli, ipotizza i reati di omicidio colposo plurimo, disastro colposo e lesioni personali. Venerdì è in programma la seconda udienza dell’incidente probatorio con l’incarico ai periti nominati dal giudice delle indagini preliminari; un passaggio, l’incidente probatorio, la cui finalità è anticipare e formare la prova prima dell’eventuale dibattimento, a cui parteciperanno anche le parti civili e tra loro, oltre ai familiari delle vittime, anche il Comune di Calenzano e la Cgil. Cgil che stamani si è riunita davanti ai cancelli del deposito per un flashmob: un minuto di rumore per richiamare l’attenzione sulla sicurezza sul lavoro e dire basta alla scia di morti. Un’iniziativa, quella della Cgil organizzata a pochi giorni dal referendum, che ha richiamato sindacalisti, attivisti e istituzioni.

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