Il Vernacoliere sospende pubblicazioni, a novembre ultima uscita. Lo storico mensile di satira Il Vernacoliere, e più precisamente Livornocronaca il Vernacoliere, dopo il numero di novembre sospenderà le pubblicazioni in vista di una riorganizzazione della redazione. Ad annunciarlo oggi è lo stesso storico direttore e fondatore del mensile satirico Mario Cardinali in un lungo post sul profilo Facebook del Vernacoliere, rivolgendo ai collaboratori un saluto che è insieme un augurio di poter continuare l’avventura.
“Dopo il numero di novembre Il Vernacoliere sospende le pubblicazioni – scrive – nessuno è eterno. Neanche Mario Cardinali. Dopo sessantacinque anni di Vernacoliere, arrivato alla soglia dei novant’anni (ci manca ormai un mucchiettino di mesi, grinzosi anche quelli), si sente francamente un po’ stanchino”. “Dopo il numero di novembre – spiega ancora Cardinali – il Vernacoliere sospende le pubblicazioni. In attesa – com’è d’uso attendere – di tempi migliori. Che sarebbe a dire o vediamo un po’ se dopo di me ci potrà essere qualcosa oltre il diluvio. Di menti valide ce n’è ancora parecchie nel gruppone che con me ha portato il nostro giornalaccio al record della durata satirica non solo in Italia ma qualcuno dice anche in Europa”. Tra gli altri motivi per la “fermata” che cita “la crisi sempre più profonda della carta, a dettar la nuova legge dell’editoria”.
Il Vernacoliere è nato nel 1982 dalle radici del periodico locale di controinformazione libertaria Livornocronaca, settimanale dal 1961 al 1969, poi quindicinale fino al 1972 e infine mensile col sottotitolo il Vernacoliere, divenuto tout court il Vernacoliere con la completa svolta satirica e linguistica di 23 anni fa (il vernacolo livornese per gli articoli satirici fondamentali e per la maggior parte delle vignette e dei fumetti) e con la diffusione regionale toscana dal 1984, divenuta poi interregionale. Il giornale ha raggiunto una tiratura media di 25mila copie a numero, diffuse nelle edicole di tutta la Toscana e in parte di quelle dell’Umbria, della Liguria, dell’Emilia, del Lazio, della Lombardia, del Piemonte e del Veneto, e con migliaia d’abbonati in tutta Italia e all’estero.