“Il prezzo più alto della merce che finisce nelle vetrine non è quello che pagano i clienti, ma è quello che pagano i lavoratori. Lavoratori sfruttati, sottopagati, privi di tutele e di diritti. Il sistema moda è malato e va curato se non cambiato del tutto”. E’ la voce di Sudd Cobas. Una voce forte, urlata sotto il Palazzo dell’Industria di Prato dove oggi, sabato 20 settembre, è arrivato il corteo che, partito dal Serraglio, ha attraversato il centro storico al suono di “Sciopero sciopero”, “Otto ore per cinque giorni”, “Basta mafia”, “Made in Italy shame in Italy”. Slogan nei megafoni e sulla bocca dei circa trecento (stima delle forze dell’ordine) che hanno preso parte alla manifestazione scaturita dall’aggressione dei giorni scorsi contro un lavoratore al presidio sindacale davanti alla confezione ‘L’Alba’ di via delle Lame a Prato. “La violenza deve finire – le parole di Luca Toscano – non è possibile che un distretto tolleri i pugni in faccia, le manganellate, le mazzate ai lavoratori che reclamano i loro diritti. La sindacalizzazione è l’unico antidoto alla sfruttamento e lo sciopero non può essere punito con le botte”.
Un corteo molto meno partecipato di quello che lo scorso inverno, tra le fabbriche di Seano, segnò una presa di coscienza collettiva dopo anni di battaglia solitaria del sindacato autonomo a fianco dei lavoratori-ultimi: bengalesi, cingalesi, pakistani, africani costretti a turni massacranti, fuori da ogni tutela, braccia per capi di lusso che spesso costano molto più del salario mensile.
Nessun sindacato confederale, nessuna associazione di categoria e nessun rappresentante del centrodestra si è unito all’iniziativa. A sfilare il presidente della Provincia e sindaco di Montemurlo, Simone Calamai, qualche esponente del Pd e dei Giovani democratici, volti di Rifondazione comunista, Alleanza Verdi Sinistra, Partito marxista leninista, Movimento 5 Stelle. E ancora l’Unione sindacato di base, il Comitato 25 aprile, i lavoratori della Gkn. Tante bandiere della Palestina hanno sventolato lungo il tragitto. Tra i candidati alla presidenza della Regione solo Antonella Bundo della lista indipendente Toscana Rossa: “Questo – il commento – è un mondo che le altre coalizioni non vogliono vedere. C’è chi si è affacciato solo per opportunità elettorale mentre noi abbiamo scelto di stare da questa parte”.
PRATO - SUDD COBAS IN PIAZZA CONTRO LO SFRUTTAMENTO DEL LAVORO
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