FIRENZE - TURISMO: CALO CONTENUTO MA PREZZI ALTI

Chiara Valentini
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Lo aveva previsto, ai nostri microfoni, il vicepresidente di Federalberghi Firenze: a partire da giugno si registrerà il calo dei turisti americani e sarà un calo consistente anche dal punto di vista di tutto l’indotto della città perchè il turista americano è uno “che spende”. Del resto la vacanza oltreoceano non si improvvisa da un giorno all’altro e le prenotazioni già parlavano chiaro non appena Trump ha iniziato a parlare di dazi. Il dollaro debole ha fatto il resto. Ma non sono solo gli americani ad aver disertato la città. Assohotel parla di camere occupate solo al 50%, Federalberghi parla di 70-80%. In generale, il calo del turismo colpisce Firenze ma è contenuto, spiega il Comune. Ma non sono solo gli americani a disertare la città. Anche gli italiani si fanno vedere poco e di sfuggita. In effetti fare il turista a Firenze non è per nulla economico se si vuol rimanere nel cuore del Rinascimento. In centro è praticamente impossibile trovare una camera a meno di 100 euro. Per una visita agli Uffizi ci vogliono 30 euro (prenotazione compresa), stessa cifra per il complesso dell’Opera del Duomo. Per un pranzo veloce (il panino per intendersi) si può arrivare a spendere fino a 15 euro, sedersi in una trattoria ne può portare via una quarantina (di più a cena). Di aperitivi economici in centro non se ne trovano, almeno 15 euro vanno via. E questi sono i prezzi a persona. Una famiglia di 4 persone rischia di sfiorare i 1000 euro al giorno. Un aumento dei prezzi c’è stato in questi anni, soprattutto a causa del costo delle materie prime che lievitano e finiscono nel conto finale. E, spiega Confcommercio, gli affitti impongono prezzi alti. In che misura ci sia stata speculazione non è facile stabilirlo. Una cosa è certa: qualsiasi siano i motivi dei rincari gli stipendi non sono aumentati di conseguenza e chi prima si concedeva una cena di vino e bistecca in centro ora se ne va. O si mangia un panino. Altrove.

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