Tassi di interesse fino al 300 per cento l’anno con minacce di morte per costringere la vittima a pagare le rate alla scadenza, senza ritardi. La procura di Prato ha sottoposto a fermo un cinese di 42 anni e i suoi due collaboratori di 47 e 48. Il presunto capo del gruppo è una vecchia conoscenza delle forze dell’ordine: condannato a 10 anni di carcere per un tentato omicidio a Prato, in via Cavour, nel 2015 e coinvolto nell’estate del 2022 in una sparatoria in un locale in via dei Confini, tra Prato e Campi Bisenzio. Ora di nuovo nel mirino. L’uomo, personaggio di spicco della criminalità cinese proveniente dalla provincia del Fujian, è accusato, con i suoi complici, di usura ai danni di una connazionale di 33 anni. Il fatto contestato prende origine da un prestito di 20mila euro, concesso ad aprile 2024, con l’obbligo di versare rate mensili da 2mila euro. Stando alla ricostruzione della polizia, a cui la procura ha affidato le indagini, la donna avrebbe versato 6mila euro in contati tra febbraio e marzo di quest’anno, oltre ad aver consegnato gioielli per un valore di 5mila euro e questo in seguito alla rinegoziazione del debito per cifre assai superiori arrivate fino a 45mila euro con un tasso di interesse superiore al 300 per cento. La donna sarebbe stata minacciata di morte per obbligarla alla restituzione del denaro e di tutti gli interessi maturati nei mesi. Minacce rivolte anche alla famiglia della vittima per fare in modo che non si sottraesse al versamento delle rate.
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