“Cinque-sei anni fa nella utilità delle opere pubbliche, quelle di difesa del suolo venivano considerate al settimo-ottavo posto, oggi sono considerate dai cittadini, attraverso dei sondaggi , al primo”. Emerge dall’iniziativa ‘Meno rischio in Toscana’, evento conclusivo del percorso formativo e di comunicazione voluto dalla Regione che ha visto la partecipazione, in otto tappe, di circa 900 persone. Parlando di protezione civile e difesa del suolo emerge la proposta di legge “che prevede la costituzione dei Pacc, ovvero i piani di adattamento e cambiamenti climatici. Comune per Comune dovremo avere la piena consapevolezza di come si intrecciano gli interventi di protezione civile con gli interventi di riadattamento dei nostri luoghi, anche con interventi che vadano in deroga alle normative urbanistiche, alle normative strette di protezione civile”. Il lavoro di queste settimane “è stato un percorso molto intenso”, “è stato anche un percorso di ascolto che porterà, per esempio, ad alcune modifiche normative che proporremo al Consiglio regionale. Prime di tutte, sulla legge 65 del 2014 del governo del territorio e sulla legge 41 del 2018 che tratta di rischio idraulico”. Lo ha annunciato oggi l’assessora toscana alla protezione civile Monia Monni .”La consapevolezza che cerchiamo di trasmettere è che non esiste il concetto di sicurezza idraulica, è un concetto anche politicamente sbagliato, che appartiene a un’epoca diversa – ha aggiunto -. L’acqua va gestita anche quando esce inevitabilmente dagli argini e quindi, ad esempio, introduciamo un concetto nuovo, delle aree che sono a rischio ‘non nullo’, ossia quelle dove il rischio non è prevedibile, non è cartografabile, non sta per esempio nei piani di gestione del rischio alluvioni”, ma che “sappiamo può verificarsi, perché possono verificarsi rotture piuttosto che ostruzioni di ponti o colate improvvise”. Il presidente della Toscana Giani ha infine sottolineato. solo nell’ultimo anno, “il numero incredibile di sette ordinanze di emergenza a livello regionale che poi sono diventate emergenze a livello nazionale. Per chi vuole negare i cambiamenti climatici, questi sono i dati di fatto”.
TOSCANA - MENO RISCHIO IN TOSCANA: MENO FRANE E ALLUVIONI
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